Problematiche vestibolari

Per affezioni dell’apparato vestibolare si intende uno “stato morboso” delle strutture dell’orecchio interno (vestibolo, labirinto), esso è situato in profondità nell’osso temporale (in prossimità della rocca petrosa) il quale esercita la funzione di organo dell’udito, dove riceve e traduce i suoni in impulsi trasmettendoli al cervello e organo dell’equilibrio il quale invia al sistema nervoso centrale informazioni riguardanti posizione, rotazione e accellerazione della testa e del corpo.
L’Otite è un processo infiammatorio a carico dell’orecchio, che può portare ad una diminuzione dell’udito, molto frequente nei bambini reduci da un raffreddore. Può essere di tipo acuto o cronico, nel secondo caso può essere utile abbinare dei trattamenti osteopatici per ristabilire le normali funzionalità uditive.

Le Vertigini e gli Acufeni sono altre du affezioni vestibolari che possono presentare i loro sintomi insioeme (come nella “Sindrome di Menière”) oppure separatamente. Con le vertigini si ha una sensazione di “giramento di testa”, “una sensazione di smarrimento” abbiano ad una “perdita di equilibrio”. Dal punto di vista Osteopatico possono derivare da dierse cause: problemi cervicali, malo occlusione, ansia, stress e traumi. In questi ultimi casi, traumi, come nel “colpo di frusta” (whiplash) può provocare una riduzione e l’aòterazione delle informazioni propriocettive che possono indurre disturbi dell’equilibrio.
Solitamente con un ciclo di terapia osteopatica di 5 sedute in due mesi, si hanno significativi miglioramenti ed una significativa riduzione dei sintomi.
L’Acufene è un ronzio nelle orecchie (intermittente o continuo) che può essere più o meno intenso e che spesso si fa più intenso quando il rumore di fondo è basso. Anche in questo caso, dopo un’attenta anamnesi per ricercare la causa (estrazioni dentali, traumi, ecc.) e una valutazione del cranio e del tratto ervicale superiore, si ricerca la disfunzione-osteopatica e la si tratta con tecniche Cranio-Sacrali che regolarizzano direttamente la “pressione” del liquor intra-cranico, in modo da ristabilire la corretta fisiologia e funzionalità dell’udito.